Perchè non dovresti usare candeggina e alcool

Siamo ormai abituati a leggere su numerose riviste femminili, che non c'è niente di meglio dell’alcool e della candeggina per detergere e sanificare gli ambienti di casa o di altri locali, ma le cose non stanno proprio così.
Molto spesso, si è attirati dal basso costo d questi prodotti e dalla loro facile reperibilità ma, andando nello specifico, noteremo che vengono utilizzati, spesso, in maniera inappropriata e non raggiungono i risultati per i quali li usiamo realmente.
L’alcool, ad esempio, viene utilizzato perché non ha bisogno di risciacquo, in quanto evapora ma, è davvero efficace come detergente?
Una molecola di tensioattivo è formata da una “testa idrofila” a cui è legata una “coda idrofoba”. La testa idrofila del tensioattivo si attacca all’acqua (idrofilo vuol dire appunto “amante dell’acqua”), mentre la coda idrofoba (che viene cioè respinta dall’acqua) la rigetta e si attacca alle parti grasse (lo sporco), eliminandole.
L’Alcool, non contenendo tensioattivi, si limita a sciogliere lo sporco, ma non lo stacca dalla superficie. Quindi, la sua azione detergente non è particolarmente efficace.
E come disinfettante?
Anche come disinfettante l’efficacia dell’Alcool è limitata: Per agire come tale le superfici devono essere sgrassate e precedentemente deterse, mentre sulle superfici porose la sua è praticamente nulla.
Infatti, per tempi di applicazione uguali o inferiori a 30 secondi (il famoso tempo di contatto del Cerchio di Sinner), l’acool ha un potere battericida molto scarso.
Molto spesso, si è attirati dal basso costo d questi prodotti e dalla loro facile reperibilità ma, andando nello specifico, noteremo che vengono utilizzati, spesso, in maniera inappropriata e non raggiungono i risultati per i quali li usiamo realmente.
L’alcool, ad esempio, viene utilizzato perché non ha bisogno di risciacquo, in quanto evapora ma, è davvero efficace come detergente?
L’alcool non è dotato di tensioattivi, ossia di sostanze che hanno la proprietà di abbassare la tensione superficiale di un liquido, agevolando la bagnabilità delle superfici.
Una molecola di tensioattivo è formata da una “testa idrofila” a cui è legata una “coda idrofoba”. La testa idrofila del tensioattivo si attacca all’acqua (idrofilo vuol dire appunto “amante dell’acqua”), mentre la coda idrofoba (che viene cioè respinta dall’acqua) la rigetta e si attacca alle parti grasse (lo sporco), eliminandole.
L’Alcool, non contenendo tensioattivi, si limita a sciogliere lo sporco, ma non lo stacca dalla superficie. Quindi, la sua azione detergente non è particolarmente efficace.
E come disinfettante?
Anche come disinfettante l’efficacia dell’Alcool è limitata: Per agire come tale le superfici devono essere sgrassate e precedentemente deterse, mentre sulle superfici porose la sua è praticamente nulla.
Infatti, per tempi di applicazione uguali o inferiori a 30 secondi (il famoso tempo di contatto del Cerchio di Sinner), l’acool ha un potere battericida molto scarso.
Clicca qui per i disinfettanti professionali proposti da noi
La ben più comune candeggina, il cui uso ideale sarebbe relativo al “candeggio”, e quindi allo sbiancamento dei tessuti e della biancheria, risulta essere piuttosto inadeguata come detergente.
Sulle superfici porose, l’utilizzo di candeggina facilita soltanto l’accumulo dello sporco mentre, nelle superfici lisce, l’effetto sbiancante è dovuto, soltanto, al potere ossidante del prodotto e non all’effettiva pulizia ella superficie. L’unica verità che possiamo assecondare è il suo potere disinfettante in quanto libera facilmente cloro, che è appunto un potente disinfettante, anche se pericoloso. Ma la concentrazione dichiarata di cloro non stabilizzato nella candeggina comune è talmente bassa (tra il 3 e il 5%) da non essere sufficiente per disinfettare.
Affinché l’azione nei confronti dei batteri sia davvero efficace, è indispensabile utilizzare prodotti approvati dal Ministero della Salute (PMC), leggendo attentamente la scheda tecnica e seguendo scrupolosamente le indicazioni relative alle diluizioni e al tempo di contatto.
Non dimenticare:
- La candeggina contiene elementi ad alta tossicità e irritanti al contatto.
- Non deve essere miscelata con altri liquidi, perché si potrebbero generare reazioni molto pericolose.
- E’ pericolosa per l’ambiente, quindi un suo uso indiscriminato e senza dosaggi certi può recare gravi danni ambientali.
La ben più comune candeggina, il cui uso ideale sarebbe relativo al “candeggio”, e quindi allo sbiancamento dei tessuti e della biancheria, risulta essere piuttosto inadeguata come detergente.
Anche la candeggina, infatti, non contiene tensioattivi, che sono indispensabili per sciogliere e asportare lo sporco.
Sulle superfici porose, l’utilizzo di candeggina facilita soltanto l’accumulo dello sporco mentre, nelle superfici lisce, l’effetto sbiancante è dovuto, soltanto, al potere ossidante del prodotto e non all’effettiva pulizia ella superficie. L’unica verità che possiamo assecondare è il suo potere disinfettante in quanto libera facilmente cloro, che è appunto un potente disinfettante, anche se pericoloso. Ma la concentrazione dichiarata di cloro non stabilizzato nella candeggina comune è talmente bassa (tra il 3 e il 5%) da non essere sufficiente per disinfettare.
Attenzione al potere ossidativo della candeggina: Se si utilizza la candeggina su rubinetterie o accessori in acciaio e non si risciacqua accuratamente, la superficie si ossida e genera ruggine
Affinché l’azione nei confronti dei batteri sia davvero efficace, è indispensabile utilizzare prodotti approvati dal Ministero della Salute (PMC), leggendo attentamente la scheda tecnica e seguendo scrupolosamente le indicazioni relative alle diluizioni e al tempo di contatto.
Non dimenticare:
- La candeggina contiene elementi ad alta tossicità e irritanti al contatto.
- Non deve essere miscelata con altri liquidi, perché si potrebbero generare reazioni molto pericolose.
- E’ pericolosa per l’ambiente, quindi un suo uso indiscriminato e senza dosaggi certi può recare gravi danni ambientali.